“Le procedure con cui il Comune di Salsomaggiore ha approvato la proroga dello sfruttamento delle concessioni Tabiano I e Tabiano II, avvenuta nel 2004, nonché la sub-concessione deliberata dalla Giunta di Salsomaggiore lo scorso 7 marzo, non hanno seguito il corretto iter istituzionale e per questo ho chiesto al Min. Costa se debbano essere sottoposte a procedura di valutazione di impatto ambientale come confermato anche da sentenze della Corte Costituzionale”.
E’ quanto afferma il Sen. Lanzi (M5S), membro della Commissione Industria, dopo aver presentato una interrogazione parlamentare al Min. dell’Ambiente relativa alle concessioni approvate dal Comune di Salsomaggiore.
“Sia le proroghe delle concessioni – continua l’esponente M5S – sia la recente delibera per le subconcessioni, sono avvenute senza sottoporre la richiesta a procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA), necessaria per valutare che le condizioni ambientali non siano variate rispetto al periodo di inizio della concessione. La Corte costituzionale con la sentenza 1/2010 è stata molto chiara sulla facoltà delle Regioni e degli Enti locali di derogare all’obbligo di VIA nella proroga di concessioni relative allo sfruttamento di acque minerali e termali. Ciò non è possibile dato che sul tema si configura un’evidente concorso di competenze sullo stesso bene, le acque minerali e termali; competenze che riguardano, per quanto attiene alle Regioni, l’utilizzazione del bene e, per quanto attiene allo Stato, la tutela o conservazione del bene stesso. Per questo auspico che il Ministro Costa dia una risposta chiara sull’argomento per aprire gli occhi agli amministratori locali che danno in concessione il bene pubblico con leggerezza e senza una attenta valutazione sul suo stato di conservazione” ha concluso Lanzi.
Molto critico sull’iter delle concessioni anche il Cons. Giuseppe D’Andrea, Capogruppo M5S in Consiglio comunale a Salsomaggiore Terme: “Il sindaco PD di Salsomaggiore Terme con la collaborazione dei suoi predecessori, dopo aver portato al fallimento le terme di Tabiano e Salsomaggiore, sta pensando bene di svendersi anche quello che non gli appartiene cioè il bene primario per l’eccellenza “l’acqua”, in questo caso termale. Il gruppo consiliare M5S di Salsomaggiore Terme è impegnato fortemente in raccordo con i Portavoce Nazionali affinché “tutti i beni immobili” già appartenenti alla società Terme di Salsomaggiore e Tabiano spa, attualmente in concordato preventivo, rimangano al demanio pubblico al contrario di qualcuno che si adopera per favorire i privati e non lavorando per l’interesse pubblico e dei cittadini”.